giovedì 22 dicembre 2011

Giuochi per perditempo

A lungo ho pensato cosa potevo pubblicare per ricominciare a usare il blog, come al mio solito ho deciso di pubblicare la prima cazzata che mi è venuta in mente!

Scopo: Passare del tempo inventando un modo molto stupido per passarlo.

Come: Si prende un film che non si è mai visto a caso da imdb e si immagina la trama, sapendo solo gli attori e la descrizione breve del film.

Perché: Bella domanda!

Es:
 Rogue il solitario

MiniTrama: An FBI Agent seeks vengeance on a mysterious assassin known as "Rogue" who murdered his partner (copincollata senza tradurla che non ciò voglia).

Jason Statham fa l'agente FBI Crafword.
Jet Li fa il misterioso assassino Rogue (fantasia portami via).

Svolgimento:

Siamo a L.A. L'agente Crafword sta andando a casa del collega, nonché caro amico, S. Figato, agente italo americano da poco entrato nel FBI. Crafword pregusta soddisfatto la serata che lo aspetta con il caro amico. Qui ci sta un flashback della prima serata in cui uscirono insieme. Crafword riesce a convincere Figato ad andare in un pub per rimorchiare due pollastre. Qui succede il miracolo, la mora che toccava a Figato propone per disperazione a Crafword una cosa a tre, nasce una profonda amicizia. Ritorniamo al presente, Crafword propone all'amico la solita uscita a tre più Figato, quando l'imprevisto! Dal bagno esce un asiatico che spara a Figato fuggendo dalla finestra (si fa le due cose insieme). Scopriamo inoltre che Figato vive, anzi viveva, in un grattacielo.
Crafword con il cuore a pezzi decide di andare lo stesso a rimorchiare in memoria del caro amico. Qui succede una cosa che ferisce profondamente il protagonista, le ragazze sembrano meno interessate a lui!
(15° Minuto!)
Crafword l'indomani decide di usare tutti i suoi potenti mezzi di agente FBI per scoprire la verità. Promettendo di regalare i suoi buoni pasto a mezza FBI, scopre dove abitano i genitori di Figato, poi si ricorda che deve andare al suo funerale, amareggiato capisce che è ora di mettersi a dieta. Al funerale parla con la madre, il padre, nonni, fratelli, cugini, nipoti e un clown che passava di lì per caso. Nessuno sa niente, basito torna sulla scena del delitto per cercare indizi. Qui accade l'inaspettato! Una donna bellissima lo sta aspettando, dice di chiamarsi Erica, senza la n che sennò si offende. La donna afferma di sapere dove si trova il misterioso assassino. Affamato di azione, siamo al 38° minuto e non ha ancora ammazzato nessuno, Crafword se ne va senza farle altre domande, a parte chiederle il numero. Seguendo l'indirizzo si trova nella Koreatown di L.A. Chiede indicazioni ad un anziano signore, questi però non capisce l'inglese ma in suo aiuto accorre un giovane che tiene fermo il vecchio mentre viene pestato a sangue. Soddisfatto delle indicazioni e della velocità di apprendimento dell'anziano signore, Crafword si dirige verso il luogo che scopre essere un bordello! Chiedendo al gentile personale se conoscono il suo caro amico Figato, gli dicono di andare da tale miss Santanal. La signorina in questione sembra molto disposta verso Crafword ma lui stoico decide di limitarsi a chiederle la preziosa informazione, lamentandosi però della sceneggiatura che non sfrutta il suo talento di attore. Giunto nell'appartamento indicatogli trova lui, il misterioso assassino! Si guardano con sguardo truce, poi inizia la lotta. Misterioso, sfruttando le prerogative che il cinema ha dato alla sua etnia, lo mette in seria difficoltà con potenti colpi di Kung Fu e una velocità che confonde l'avversario. Poi il colpo di scena! Crafword si ricorda di avere una pistola! L'assassino ha pronta una sagace battuta per sottolineare l'amara ironia della vita ma non la dice, perché è un uomo di poche parole. Crafword prima di ucciderlo decide di scoprire perché ha ucciso il povero Figato. Contravvenendo a quanto scritto poco sopra, misterioso assassino si lascia scappare una confessione lunga e particolareggiata. Confessa di essere l'amante di Figato e di come l'aver visto Crafword nell'appartamento abbia scatenato in lui un attacco di gelosia tipicamente latino. Poco soddisfatto della verità l'agente uccide l'assassino al rallenty.
(Epilogo!)
Crafword si trova a letto con la bella Santanal. Apparentemente sembra appagato ma un'occhiata triste verso la piazza del letto vuota alla sua destra, fa capire che non ha ancora superato il dolore per la tragica morte dell'amico.

Fine

mercoledì 27 luglio 2011

Blitzkrieg

Ore 22:48

Mancano poche ore.
In una stanza buia e senza microfoni il Sergente Francesco osserva fuori dalla finestra, il tempo stringe. Le Bande Nere rischiano l'onta della sconfitta. “Signore insisto!” L'uomo accanto si morde il labbro. “E sia.”

Ore 23:17

L'esercito nemico si avvicina, i mercenari si schierano per opporre l'ultima resistenza. Se riuscissero a conquistare la fortezza, le Bande Nere difficilmente potrebbero riprenderla in tempo. Tempo, la guerra è ormai solo una questione di tempo, pensa il sergente. Costretti dalla situazione difficile i mercenari hanno giocato la loro ultima carta. Nervoso Francesco ricontrolla nuovamente l'ora.
Una chiamata interrompe i pensieri del Sergente, è ora di svolgere il suo lavoro. “Qui IDI, come spiegate alla nazione che state perdendo la guerra?” Se c'è una cosa che odia sono i giornalisti. “Non stiamo perdendo signora, come gli spettatori possono vedere teniamo ancora la fortezza.” “Ma per quanto?” Come tutti i militari Francesco odia le interviste a schermo nero. Lei può vedere e studiare le sue reazioni, lui invece sente solo una voce fredda e sottilmente minacciosa. “La nostra posizione è ampiamente difendibile, resisteremo fino alle quattro rispettando così i vincoli dell'ADE.” Un momento di silenzio, il respiro dell'uomo si fa lievemente più pesante “Capisco, ricordiamo al nostro pubblico che la guerra è incominciata ieri, a seguito di alcuni screzi legati allo sfruttamento dell'energia idrica tra le due nazioni attualmente in conflitto.” Il Sergente si rilassa, la giornalista sembra aver cambiato argomento. “Molti ci chiedono come riuscite ad essere sicuri di non coinvolgere civili?” Alla domanda Francesco stringe nervosamente il pugno, che sappia? Meglio rimanere vaghi pensa l'uomo. “Ottima domanda, prima di tutto l'Agenzia Diplomatica Europea si assicura che la zona predisposta per il conflitto sia sgombra di ogni civile,” si ferma pochi secondi, deve essere convincente, “inoltre dei sensori evitano che chiunque, dai bambini fino ai pazzi pacifisti, possa entrare nel perimetro.” Sfoggia un sorriso rassicurante. “La ringraziamo, che l'uomo abbia trovato il modo per uccidersi civilmente? La risposta a questa ed altre domande più tardi alla conclusione del conflitto, Qui Sara Fedeli IDI, Informazione Diretta Immediata.” Il collegamento si è appena concluso e Francesco si può finalmente rilassare, gli spari si avvicinano.

Ore 01:29

Il nemico è dentro la fortezza. “ Francesco sei sicuro che sono entrati in contatto con il soggetto?” il Sergente Maggiore lo guarda inquieto, nonostante abbia da poco raggiunto i quaranta stanotte sembra molto più vecchio. “Signore le rivelazioni non possono aver sbagliato, quell'uomo era là fuori tra noi e loro, non possono averlo evitato!” Carlo lo guarda in faccia spaesato, “Non so cosa dirle Sergente.” Francesco guarda fuori verso il campo di battaglia, la loro ultima possibilità. Avevano informato in maniera anonima l'agenzia della presenza di un civile. Speravano che sospendessero le operazioni. Non era successo niente perché? Soltanto ieri, all'inizio della guerra, pensavano di farcela. La fortezza era ben trincerata e con una sola entrata, l'ADE aveva vietato l'uso di robot pesantemente armati, ritenendo il conflitto minore. Francesco continua incessantemente a pensare agli avvenimenti della giornata appena trascorsa, cosa è andato storto? Perché l'ADE non è intervenuta? E' la fine? Più di tutte è questa la domanda che lo assilla.

Ore 04:02

E' la fine. Non bastasse la sconfitta e i molti amici caduti, sono stati costretti a consegnare ai mercenari avversari le loro insegne. Peggio di così non poteva andare, sette anni di lavoro buttati nel cesso. In compenso i media erano soddisfattissimi, gli ascolti erano stati alti e avevano dei nuovi nemici da schernire pubblicamente. Appena rilasciato dai vincitori Francesco si avvicina alla giornalista dell'IDI. Poco prima di incominciare l'umiliante intervista chiede informazioni sul civile che era penetrato sul campo di battaglia, la donna lo guarda perplessa, “Quale civile?” Francesco si allontana ignorandola totalmente, una sola cosa lo tormentava. Cosa diavolo è successo? L'ADE li aveva traditi? Eludendo la giornalista, l'ormai ex Sergente si avvicina alla zona di guerra. Riesce ad entrare ma ha attivato i sensori, ha meno di un minuto prima che lo intercettino e lo riportino fuori. Si aggira al buio tra l'erba bagnata dalla rugiada, ricorda che le strumentazioni indicavano la presenza del civile a nord ovest della fortezza. Francesco corre verso il punto, sente le sirene, sfrutta le sue ultime forze, deve farcela per le Bande Nere. E' questa la zona? Si chiede febbrilmente mentre il suono delle sirene si fa sempre più forte. “Fermo! Alza le mani e vieni verso di noi lentamente.” In pochi attimi è circondato dagli agenti, piano e senza movimenti bruschi si alza dal terreno e si consegna alle autorità. Una volta salito sul blindato si siede e riprende fiato, c'è riuscito. Ha trovato brandelli di un vestito che non può appartenere ad un militare e del sangue sul terreno. Poco prima di salire sul mezzo ha intriso la manica della sua uniforme nel sangue, ha una prova. Ma a chi può consegnarla?

lunedì 23 maggio 2011

Imprigionato

(Son tornato, nessuno sentiva la mia mancanza?)

Giorno Uno

Mi chiamo Matteo Da Petralci e sono un mercenario. Scrivo questo diario per ingannarre il tempo. Chiedo scusa alle studiose dissidenti che potessero leggermi, per li errori di scrittura. Io son solo un pover'omo che ha imparato a scrivere per lencare i bottini della mia compagnia: li Eccelsi Uccisori di Magi. Ed è proprio per colpa loro che mi trovo qui prigioniero. Non colpa loro diretta ma c'entrano. Due giorni fa ci trovavamo nel pieno delle terre contese da impero e Dissidenza. Dato che li maledetti imperiali, che il padre nero li divori, usano li magi per spaventare le pie truppe del Duca Nano, lo Duca ci ha assoldati per combattere la stregoneria con il foco. Stavamo cercando di avvicinarci ad una fortezza controllata da magi. Io ero in avanscoperta solo come sempre, nonostante dica sempre allo capitano di voler un fratello di spada co me. Cercavo co il mio occhio vigile trappole fatte di diabolica magia. Ne avevo appena trovata una, un sasso sospeso leggermente in aria, di sicuro magia. Avvicinatomi cautamente in cerca di altri indizi son caduto io nella trappola. Dal nulla un braccio vigoroso mia sollevato. Mi son risvegliato qui in una stanza chiusa con l'esterno, a parte una feritoia e una porta che danno su un'altra stanza. La feritoia è troppo in alto per raggiungerla ma la porta è aperta. Il problema è cosa c'è nell'altra stanza: Un dannato demone! Ho sparato col mio fido fucile più e più volte contro di esso, gli avessi fatto anche solo un graffio! Forse è una ilusione ma i denti aguzzi della creatura non mi aiutano a convincermi. Per di più non chiude mai la bocca quell'attrezzo dell'abisso!

Giorno Due

Il demone ha passato una lunghissima giornata a rassicurarmi che è confinato nella sua stanza e che nella mia c'è acqua e cibo per una settimana, oltre a un letto e uno scritoio coi fogli sui quali sto scrivendo sto diario. Infine mi ha detto annoiato, probabilmente i suoi padroni son soliti utilizarlo pe codesto compito, che questa è la vendetta del grande colegio magico di non ho capito che. Se riuscirò ad uscire da questa trappola mettero a tacere le voci che dicono i demoni esser terribili e silenziosi. Lo esemplare qui è logoroico e sta sempre a far sarcasmo. Credo che li magi per farsi servire dalli demoni, promettino di ascoltarli e forse perfino di rispondergli, talvolta. Poca fa la creatura si è lasciata sfuggire (volutamente) che i suoi padroni, pe divertirsi, hanno lasciato una via di fuga. Ai magi piace sembrare giusti e saggi, questo è il loro più grave difetto! Dopo aver esaminato la stanza più volte e non aver trovato passagi segreti, sono sicuro che la via di fuga sia la feritoia. Questa permette di passare ad una asse di legno, marcio probabilmente, che sembra portare oltre la stanza del demone. Maledetti siano quelle teste piene di (censura)!!!

Giorno Tre

Mi son deciso, provo a scappare. Certo potrebbe essere una trappola ma le uniche alternative sono morir di sete o affrontare il mostro. La mia più grossa amarezza però è una sola, dover lasciare qua tutta la mia robba. La mia corazza resistente alla magia, presa in prestito (ne son sicuro) da un gentil corazziere imperiale. Il mio spadone che ho portato co me in tante battaglie. E il mio lanciafoco nanico, che ha dato la morte a tanti dannati magi! Confesso che il mio nobile cuore di soldato piange a separarsi da codesti ogetti (per davvero , non la finiva più). Mi rimangono solo il mio moschetto e la punta uncinata della mia picca che ho usato, insieme a una corda fatta co le lenzuola del letto, per arrivare alla feritoia. Spero che l'asse di legno regga il mio peso (n.b. Matteo pesa parecchio). Ce l'ho fatta! Invero è stata un'impresa degna di una saga (modesto come sempre)! Dopo l'arrampicata ho camminato con agilità sull'asse. Tengo a precisare che il piscio presente a metà della stanza non è certo dovuto a mancanza de coragio, bensì a un mio gesto di sprezzo verso lo demone, non importa cosa affermerà quest'ultimo (ricorderò a lungo il suo coraggio mentre gli mostravo la perfezione dei miei denti affilati). Adesso che sono al sicuro lascio qui questo diario come memento dello fallimento dei miei nemici, sperando che lo demone non lo modifichi per suoi diabolici fini (nessuna modifica solo qualche aggiunta per dovere di cronaca). Chiunque tu sia mio nemico, sappi mentre leggi codesto diario che la tua vita ha le ore contate!

Nota di fine missione: Il soggetto ha mangiato e bevuto quanto fornitogli. Probabilmente il contagio avverrà in tre, massimo quattro giorni.

martedì 8 marzo 2011

Cazzata n. 2

La Nonaveruncazzodafare presenta:

I Fratelli Robert Downey Jr.



Con la partecipazione di:


Zach Galifianakis









Esterno giorno.
RDJ: Salve sono Robert Downey Junior noto attore.
RDJ: Io sono Robert Downey Jr, te sei solo un tizio che mi assomiglia, tra l'altro neanche tanto.
RDJ: Potrei dire anch'io questo. Non lo faccio però perché sarebbe ridondante, sappi però che lo penso.
RDJ: IO sono Robert Downey Junior! Cosa cazzo sta succedendo?
RDJ: E come puoi dimostrarlo? Ogni prova sarebbe futile e ridondante, perdona la ripetizione. (sorride) Sul cosa, uhm forse sei impazzito o viceversa, chissà? Propongo, momentaneamente e per uscire da questo “posto”, di dare per scontato che entrambi siamo Robert Downey Junior. Per distinguerci potremmo darci dei nominativi : io sono Robert Downey Junior Quello Vero e tu Robert Downey Junior Quello Falso, concordi?
RDJQF: No.
RDJQV: Prevedibile ma come puoi vedere la scelta è stata già fatta, non ti resta che accettarla.
RDJQF: Ma vaffanculo! Io sono Robert Downey Junior Famoso Attore!
RDJQV: Ti ringrazio per i complimenti ma purtroppo non sono ancora così famoso, sebbene il talento non mi manchi.
RDJFA: Uno: Sono uno dei migliori attori di tutta la fottuta Hollywood. Due: Molto talentuoso si, almeno su questo abbiamo un punto di contatto. Tre: Dove cazzo siamo?
RDJQV: Uhm bella domanda, modestamente ci stavo pensando già da un po'. Non che per questo la domanda perda pertinenza. Ho varie teorie...
RDJFA: Tientele per te. Ascolta forse dovremmo ricostruire le nostre ultime ore. Forse riusciamo a venirne fuori da questa dimensione, sogno o qualunque cosa sia questa stronzata.
RDJQV: Una buona idea devo ammetterlo, comincia te.
RDJFA: Beh stavo con Zach Galifianakis...
RDJQV: Chi?
RDJFA: E' un famoso comico, forse nella tua assurda dimensione parallela non esiste.
RDJQV: Si va bene il famoso comico, torna al punto.
RDJFA: Ti faccio notare che sei tu il logorroico. Stavo dicendo, stavamo girando un film...
ZG: Robert! Dove eri finito? Ti stavamo cercando dovunque! (si guarda intorno) Ma te chi sei? Oh MIO DIO! E' tuo Fratello Gemello!
R: No Zach, è la prima volta che incontro questo tizio.
Z: Ma non capisci? Questo dev'essere il tuo Fratello Gemello Segreto! E questa è la prima volta che vi vedete! Escludendo quando siete nati intendiamoci, uhm Robert ti ricordi mica se appena nato hai visto tuo fratello gemello, quello segreto, nel caso tu ne abbia altri di fratelli gemelli, segreti o no. Hai già visto il tuo Fratello Gemello Segreto?
FGS: Io sarei quello matto e te che ti porti dietro questo scimmione alogico?
R: Ci stavo facendo un film insieme, mica un corso di filologia.
Z: Questa è la prima volta che vi incontrate e già litigate? Cosa penserebbe di voi Mamma Downey Junior?
R: Eh!?
FGS: Dovrei ridere? (fa una pausa) Tornando nel campo delle ipotesi verosimili, avete mai sentito parlare del triangolo di Bennington?
R: No.
Z: Ma certo è in Vermont!
R: No cazzo il Vermont No!
FGS: Si bravo Zach, si tratta di una precisa zona geografica nello stato del Vermont, a sud-ovest, nella quale durante l'arco di trent'anni sono scomparse numerose persone.
Z: Il Vermont non perdona!
FGS: Uhm si diciamo di si Zach.
ZG: La gente muooore in Vermont!
FGS: Che io sappia ha la tendenza a morire un po' ovunque, senza curarsi troppo della locazione geografica, Zach.
Z: Non è vero spesso la gente si riunisce in un posto per morire Robert Gemello! Talvolta mi è capitato di osservare mandrie di anziani avvicinarsi a questi “cimiteri” per poi lasciarsi morire là.
RG: Ti stupirai Zach ma la gente ci entra già morta dentro i cimiteri.
Z: Sono zombie!?
RG: Tienilo fermo Finto Me che devo fare un esperimento scientifico. Voglio vedere se introducendo questo mio pugno nella sua testa, la massa cerebrale del buon Zach ne giova!
FM: Adesso mi serve per un film, magari dopo...
Z: Calma amici, dopo averci pensato attentamente credo di poter dire che questo non è il Vermont.
RG: Stupiscimi...
Z: Beh il Vermont è un posto malvagio, noi saremmo morti e non vedendo cimiteri nei dintorni ne deduco che siamo vivi!
RG: Un ragionamento inattaccabile. Dicevamo dell'esperimento...
FM: Fermi un po' cazzo! E se fosse un sogno?
RG: Possibile, banale ma possibile.
Z: Si può essere che sia un tuo sogno Robert e sia io che Robert Gemello siamo un archetipo creato dal tuo inconscio.
RG: Te saresti l'archetipo dell'idiozia?
R: Ma certo! Così tutto avrebbe senso, bravo Zach non ti facevo così furbo!
Z: A dir la verità l'ho letto là. (indica in lontananza)
R: Cristo! C'è scritto tutto quello che abbiamo detto fino ad adesso!
RG: Un complotto! Qualcuno sa già cosa pensiamo oppure peggio ancora condiziona le nostre menti in maniera subdola!
Z: Io leggo e basta.
R: Bloccato qui con un paranoico schizzato e Zach! E non bastasse questo c'è pure uno psicopatico che ci fa dire cazzate da sceneggiatura di serie b!
RG: Cliiimaax!

Continua?

venerdì 18 febbraio 2011

Sol Invictus

(horror e notizie flash, che c'azzeccano? :D)

26 Dicembre

Viterbo - Durante la notte di Natale a Montechiaro, città nota per l'alto tasso di criminalità, un black out ha paralizzato la cittadina. Intere famiglie sono scomparse, non lasciando alcuna traccia. Sconcertate le autorità, le forze dell'ordine pensano a una setta.

29 Dicembre

Viterbo – A seguito delle prime indagini a Montechiaro, è emerso che solo ad una parte delle case è mancata l'elettricità, le sparizioni sembra siano avvenute solo in queste ultime. Gli inquirenti riferiscono inoltre, di strani graffiti trovati in molte abitazioni.

1 Gennaio

Viterbo – Continuano le rivelazioni sull'enigma di Montechiaro: Soltanto le case a cui non è mancata la corrente durante la notte delle sparizioni, hanno i graffiti. Dopo vari controlli, gli investigatori hanno dichiarato che riportano sempre la stessa scritta: Sol Invictus, Sole Invitto.

domenica 13 febbraio 2011

Le avventure del Grande Mago Vendis: La Logorroica

(Un altro esercizio del corso, stavolta cercherò di dare un seguito alle avventure del Grande Mago, spero :D)

“Buonasera signora! Mi permetta di presentarmi, sono il mago Vendis!” Disse un uomo sulla quarantina. Sulla testa un deserto color rosa, il viso rosso più di una festa dell'unità e grasso al punto di far sembrare le ossa titaniche. Alla signora sembrò un ubriaco. Senza neanche degnare di uno sguardo quel capitale che il Mago si ritrovava per faccia, lo evitò. Stette bene attenta a non inciampare nella lunga veste dell'uomo. Un incrocio tra un vestito da sposa e uno da sacerdote, lungo come il primo e nero come il secondo. La signora, dando prova delle sue doti da equilibrista, sparì nel negozio lì vicino. Il Mago Vendis, per niente scoraggiato, si rivolse ad un'altra signora là vicino. “Signora, signora! Vuole forse che le leggo le carte, no?” La donna rispose confusa. “Sorry speak only deutch.” Cogliendo la palla al balzo, il grande Mago, dette sfoggio della sua conoscenza delle lingue, roba da rendere orgoglioso il buon Goethe, noto generale franco/austriaco. “Ich bin maghen, want yu rid de carte, nein?” Sorpresa e forse spaventata, la povera teutonica riuscì solo a farfugliare un sorry, prima di allontanarsi. Vendis realizzò che questo era l'ottavo rifiuto di giornata. Il prossimo cliente, il nono, doveva accettare i suoi servigi. Un esperto in numerologia e calcolo magico come lui non sbagliava mai, né fu sicuro, al limite avrebbe rifatto i calcoli. Una ragazza si avvicinava, sulla trentina di bell'aspetto, la pelle scura al punto di far dubitare il Mago della sua etnia. “Signorina, mi permetta di presentarmi. Sono il mago Vendis,” il viso rosso più di un film di Dario argento, il buon mago fu costretto a fermarsi pochi secondi. “Dicevo, esperto in tarocchi, oroscopi e molte altre scienze arcane, tra le quali anche stregoneria africana, la famosa magia negra!” Vendis tentò di abbozzare un sorriso affabile, ma lo sforzo per respirare lo fece assomigliare più a un invasato durante la festa del santo patrono di paese. La ragazza con noncuranza degli sforzi del Mago si sedette, in mano teneva una foto, vicino al tavolino di plastica dietro cui si trovava la figura, molto abbondante, del divinatore . L'oggetto era nascosto da un tappeto persiano che cercava di dargli pretese, purtroppo le bianche gambe ne tradivano l'origine ben poco arcana. “Eh salve," mostrò la foto al Grande Vendia, "questo è gianni il mio ragazzo mi ha tradita?” Il mago Vendis provò un senso di meraviglia degno di un bambino la mattina di natale. Finalmente le sue arti magiche trovavano degno scopo. “Signorina la foto emette degli influssi incantati, però per sicurezza gradirei sapere il suo nome e la durata del rapporto.” Si fermò un attimo per riprendere fiato poi continuò più convinto, “Sa è una questione di epica professionale.” “Sicuramente mi chiamo Laura, ho trentaquattro anni e faccio l'estetista a trastevere, sa è un lavoro che mi dà molte soddisfazioni, là tramite una collega, tra l'altro mia carissima amica, ho conosciuto gianni rappresentante di una ditta leader nel mercato, ci conosciamo da tre anni, stiamo insieme da due, mi dica abbiamo ancora speranze?” Impressionato e un po' invidioso della perfetta coordinazione bocca naso della ragazza, certamente frutto di anni e anni di uso smodato durante le lunghe giornate di... “Allora? Che dicono gli astri?” Il mago provò a concentrarsi sugli astri. “Non mi dica niente di male eh! Solo cose buone!” Angosciato dalla trachea della ragazza, capace di far impallidire anche molti noti politici da salotto, il Mago disse la prima cosa che gli venne in mente. “Io ho mollato il mio lavoro alla motorizzazione per questo.” La signorina lo guardò interdetta, presto avrebbe rialzato quel muro di parole insaziabili. Doveva usare tutta la sua magia. “Fu Marte in Giove, durante un eclissi astrofisica di proporzione galattiche a ispirarmi.” La ragazza sembrava aver riacquistato fiducia nelle doti del Mago. “Capì allora che tutte le persone hanno un destino scritto lassù, tra le nuvolose spaziali.” Rosso al punto di superare i 451 gradi fahrenheit, Vendis attese pochi attimi per respirare. La ragazza stava per riaprire la bocca. “Lei ha fatto bene a rivolgersi a me, solo nelle stelle l'uomo, ma anche la donna eh, possono trovare un senso a queste esistenze viola.” Il Mago era stremato, non più abituato a parlare così tanto dai tempi del suo vecchio lavoro. Quando folle di ragazzini appena diciottenni turbavano la sua giornata, chiedendo continuamente se pomiciare in auto comportasse una perdita di punti patente. Sperava che lavorare in campo arcano fosse più rilassante, si sbagliava. Doveva fermarsi per riprendere fiato. Chiuse gli occhi per non rivedere la bocca di lei che si apriva. “Ma allora devo lasciare gianni? Mia madre mi dice di si, mio fratello dice di no, mia nonna dice che devo figliare prima di invecchiare, il mio istruttore in palestra invece sostiene che sono ancora molto carina, gli astri che ne pensano?” Sentì solo un sospiro in risposta, “Si.” Poi silenzio. “Si ma a cosa? Al mio istruttore? A mia madre? A mia nonna?Me lo sentivo! Litighiamo spesso ma alla fine ha quasi sempre ragione, ah se non ci fosse...

sabato 29 gennaio 2011

Diario di una Nerd

(Altro esercizio del corso)

Oggi sono riuscita a parlare con Fabrizio! Non è andata proprio come pensavo. Io speravo in un incontro simile a quello di Zagato e Emeraude in Rayearth. Con Fabrizio che mi abbracciava teneramente sotto i ciliegi in fiore. Sara appena le ho detto questa mia fantasia mi ha riso in faccia. Non capisce l'amore true, come quello in Sailor Moon, nonostante la traduzione penosa. Il mio odio verso i traduttori mediaset non può essere descritto con parole, almeno non in italiano. Ma cosa ne vuole capire Sara? Lei che si definisce Anime Girl solo perché segue Naruto subbato! Naruto l'anime più commerciale di sempre. Tutto combattimenti e ragazze svestite. Dove sono i sentimenti? L'amore, l'amicizia, ecc... sempre in secondo piano rispetto alle loro noiose tecniche Ninja. Ho provato a far vedere cose migliori a Sara. L'unico manga che sembra aver apprezzato è Death Note. Probabilmente perché ha visto l'anime, per carità carino ma tutti sanno che la versione Manga gli è superiore! Non so forse pretendo troppo da lei, in fondo ognuno ha i suoi limiti e poi Sara in altri campi se la cava benissimo. Per esempio devo ammettere che con gli uomini ci sa fare, anche troppo. I suoi consigli per approcciare Fabrizio sono utili, magari un po' supponenti. Tipo quella volta che mi ha detto: ”Maria (ha questo vizio di chiamarmi così!) se non provi neanche a parlarci, mi sembra difficile che ti noti.” Umpf! Ragazza di poca fede, l'amore può tutto! Come in Shōjo kakumei Utena, che storia stupenda! Al solo pensiero mi commuovo! Comunque un pò per provare, un pò per farla contenta, oggi mi sono seduta in mensa vicino a lui. C'ho messo cinque minuti prima di avere il coraggio di alzare lo sguardo dal piatto. Stava messaggiando col cellulare, era bellissimo! Un incrocio tra Ken Watanabe e il ritratto di un antico Shogun del periodo Edo. Fiero ma gentile, giusto ma spietato contro i nemici. Dopo un pò gli ho chiesto che indirizzo frequenta, domanda banale, ma misteriosamente come molte banalità di Sara sembra funzionare. Abbiamo parlottato per un pò, sciocchezze tipo gli studi, i corsi più difficili, ecc... tutte cose che già sapevo benissimo, ma sentirle dire da lui... ero in paradiso! Ormai stavo per presentarmi col mio vero nome Rei (non quella cafoneria di Maria). Quando, linguaccia mia, non mi è scappato: “L'hai visto l'ultimo episodio di Erinto no Gato?” E lui: “No! Che è na specie de gatto?” Mi è crollato il mondo addosso! L'amore della mia vita che parla come il peggio coatto di Roma! Mi sentivo male, me ne sono andata senza neanche salutarlo, lasciando il pranzo a metà. Son tornata a casa e per consolarmi volevo vedere gli ultimi episodi dei sette anime che sto seguendo ultimamente. Quando ho avuto l'illuminazione, non cominciano così tutte le grandi storie d'amore? I due amati si fraintendono e litigano, poi puntata dopo puntata si riavvicinano fino a cadere l'una/o nelle braccia dell'altro/a (dipende dal sesso dei protagonisti). Purtroppo non abbiamo litigato ma c'è sempre tempo per quello. Sono sicura che con la forza del mio amore riuscirò a conquistarlo, magari lo convincerò anche a smettere di parlare con quell'accento coatto. L'amore può tutto! Chissà se Youtube ha finito di caricare l'ultimo episodio di Erinto no Gato, meglio controllare.

domenica 23 gennaio 2011

The dreAm Team

(Cazzata nata da un esercizio del corso)

«Dieci anni fa alcuni dei migliori attori del mondo vennero condannati ingiustamente dalla critica cinematografica. Evasi da una clinica di massima sicurezza, si rifugiarono a Roma vivendo in clandestinità. Sono tuttora criticati, ma se avete un film che nessuno vuole recitare - e se riuscite a trovarli - forse potrete ingaggiare il famoso dreAm-Team.»


Tattaratà tatatà Tututututu tututu


Ospite Speciale: Pierpaolo Pasolini, nel ruolo del Tizio Intellettuale Cagacazzo (d'ora in poi TIC)







Interno. I nostri eroi si trovano al bar in attesa del prossimo incarico.
Vittorio: Un'altra mattina passata al bar ad oziare.
Robert: Gas ma quando avremo un nuovo lavoro?
Vittorio: Pazienza mio giovane amico, quando meno te lo aspetti saremo a Cinecittà a girare Er Monnezza il caso Arcore è tuo.
Al: Bravo capo diglielo a questo!
Robert: Dici a me!? No dico, dici a me!?
Al: Calmo Roby a te daranno la parte di Bombolo!
Robert: Ti ho detto mille volte con me non ci devi parlare, scemo!
Al: E che fai sennò?
Robert si avvicina ad Al per picchiarlo.
Totò indicando fuori: Poffarbacco! Ma sbaglio o quello è Dustin Hoffmann?
Al/Robert: DOVE?
Escono fuori dal bar per controllare.
Vittorio: Se non ci fosse lei Principe...
Totò: A volte, anche un cretino ha un'idea.
Entra TIC nel bar
Vittorio: Salve TIC, porti buone nuove?
TIC: Non in questa italia moderna, industrializzata, consumatrice. Le radici contadine non hanno più spazio costrette a sparire sotto i colpi del nuovo.
Totò: Bastava un no.
TIC: Tutto ciò pone problemi alla figura dell'intellettuale post moderno. Come denunciare questi mali inenarrabili, può forse la cultura qualcosa contro la società consumista?
Totò rivolto al barista: Ci faccia il piacere, non gli chieda se vuole il caffè.
Al e Robert rientrano.
Robert a Totò: Non l'ho mica visto Dustin, sicuro di averlo visto?
Totò: Eppure mi sembrava d'averlo visto, roberto.
Robert: Robert, Robert De Niro.
Totò: E io che ho detto, roberto di si-co!
Robert: Robert De Niro! Non Roberto Ti Si-Co!
Totò mettendo una mano sulla spalla di Robert: Riguardati ragazzo.
Robert: Dici? Ti sembro giù di tono?
Totò: Cognomen omen.
Al se la ride.
Robert: Dovete smetterla di sfottermi tutto il giorno! Diglielo pure te Gas!
Vittorio: Calma lor signori, Robert mi sembra in ottime condizioni come il suo cognome.
Robert annuisce soddisfatto.
Squilla il telefono.
Risponde Vittorio: Pronto? Si? Certo! Subito! Quindici minuti e siamo lì!
Vittorio tornando al bancone dove sono gli altri: Siamo stati arruolati per un film, un capolavoro annunciato.
Totò: Una commedia in cui io interpreto la parte principe e voi le comparse?
TIC: Un film che tramite la potente metafora di un attaccapanni vuoto, inquadrato in un piano sequenza lungo 75 minuti, spiega il malessere del mondo occidentale?
Robert: Un poliziesco in cui io faccio l'ispettore e Al il criminale? E magari gli sparo pure?
Al: Un film violentissimo in cui io sono un super criminale con le palle e Robert l'infame che muore subito?
Vittorio: Meglio!
Tutti si zittiscono.
Vittorio: Una commedia romantica per giovini, in cui io interpreto il protagonista, voi gli amici nerd morti di figa!
Gli Amici Nerd Morti di Figa: Ma ci faccia il piacere!

domenica 16 gennaio 2011

Lettera D'amore

Ciao. Ecco, io sono Elisa, quella che vedi tutti i sabato sera. In discoteca. Forse non ti ricordi bene. Ci siamo conosciuti tramite Luigi. Io sono quella ragazza bionda. Quella che quella sera magica, ha battuto Dante a chi reggeva meglio la vodka. Gran soddisfazione battere quel finto etero. Comunque ti chiederai perché ti scriva, insomma ci vediamo ogni sabato. La cosa è un po' complicata, ecco ti osservo spesso. Detta così sembro una maniaca, ma ecco ti vedo. Quando gli altri non connettono più, te esci dalla sala e fumi i tuoi toscanelli. Fissando le stelle per cinque minuti buoni. Ecco io fisso te, chissà che pensi? Io ti penso. O quando Giovanni se l'era presa con quel moccioso delle superiori. Te sei stato l'unico a sapere quando era il momento giusto di fermarsi. Insomma sei sensibile, anch'io. Magari non sembra data la mia propensione al rutto libero, ma a modo mio lo sono. Ti ricordi quella volta che la Carla stava male di brutto? Io e te l'abbiamo aiutata. Ci siamo sfiorati per un attimo le mani, mentre l'aiutavamo a reggersi in piedi. Non l'avrai visto ma sono arrossita. Vabbé penso che ormai l'avrai capito, nonostante il capoccione che ti ritrovi. Ecco spero solo che mi risponderai.

Elisa

P.s. Ho sbroccato? Ho cambiato sesso? No è solo un esercizio per il corso di sceneggiatura. La lettera è piena di errori per coerenza col personaggio. O è solo una scusa per non ricontrollarla? Fate voi :D