giovedì 13 maggio 2010

Il Processo parte 4 (Finale)



Fabio e Laura aspettavano già da mezz’ora che il processo potesse iniziare, il Robo-medico aveva già dato l’okay, ma l’avvocato della difesa aveva chiesto più tempo per studiare la causa. Nell’attesa Laura era già andata due volte a chiedere di come stava Carlo, fortunatamente per lui aveva pagato la sua incoscienza solo con una ferita alla gamba, il Drone di pronto soccorso aveva fermato subito l’emorragia. Nulla però lo avrebbe salvato dalla ramanzina di Giorgio. Fabio ripeteva a memoria le accuse e le prove contro gli imputati, probabilmente avrebbe testimoniato per l’accusa.
Dopo una lunga attesa il segnale arrivò e si recarono verso il tribunale mobile.
Giorgio si era messo la toga. Dietro di lui si poteva leggere l’ologramma ‘La Legge va rispettata da Tutti’. Davanti al giudice c’era una striscia luminosa nell’aria con le sue generalità ed il suo grado, accanto a lui un Drone segretario, il suo compito era registrare e riprendere l’udienza per poi caricarla nel database della magistratura. Lì sarebbe finita dimenticata in mezzo a centinaia di sentenze simili.
A presidiare l’accusa c’era Jessica, specializzata nel ruolo di Pm, anche lei con il suo ologramma identificativo obbligatorio per legge. Dall’altro lato c’era l’avvocato difensore, leggendolo Fabio scoprì che si chiamava Antonio De Gerlizzi, s’impresse il suo volto e il suo nome in memoria. Vicino c’erano i due imputati sorvegliati dai Conciliatori e un Robo-medico per il ferito.
“Possiamo incominciare”, disse Giorgio, “Registrazione udienza eseguire” rivolto al Drone, “La parola all’accusa”. “Grazie Vostro Onore, prima di tutto voglio esporre le accuse contro gli imputati: possesso di droghe di livello quattro, tentata distruzione di prove, resistenza all’arresto e lesioni a pubblico ufficiale”, prima che potesse continuare l’avvocato parlò ”Obbiezione vostro Onore! E’ vero i miei clienti non hanno risposto immediatamente all’avvertimento, ma non hanno in alcun modo dato luogo ad azioni ostili, inoltre, Giovanni non ha seguito l’ordine del magistrato solo per un difetto momentaneo al padiglione auricolare, il quale gli ha impedito di percepire da dove provenisse il suono, lasciandolo confuso e poco dopo è stato ferito all’arto”. “Però bisogna ammettere che le cazzate le sa dire” sussurrò Fabio a Laura, mentre lei nascondeva un sorriso dietro la mano. “Obbiezione respinta”, disse Giorgio, “Non sono state trovate prove mediche di questo e inoltre come le confermerà il Drone segretario l’operazione è stata fatta nel pieno rispetto della legge”. Il Drone specificò “Si signor Giudice, la legge specifica che nel caso l’arrestato non collabori o tenti la fuga, il magistrato può colpirlo in maniera non letale, inoltre qui c’è l’aggravante che l’imputato ha continuato a delinquere anche dopo l’intimidazione di fermo”.
Era evidente che su questo punto l’avvocato non avesse speranze, parve capirlo anche lui cambiando discorso, “Capisco Vostro Onore, contesto però il reato di lesioni a pubblico ufficiale, non vi sono prove che siano stati i miei clienti a preparare la trappola”, Fabio divenne nervoso, sapeva di non aver visto elementi che potessero collegare la trappola ai due criminali.
“La parola all’accusa”, riprese Giorgio, “Abbiamo le prove Vostro Onore, la telecamera che riprende il corridoio tra l’ascensore e l’appartamento mostra i due imputati, prego il Drone segretario di mostrare la prova 2b”, la macchina emise un fascio di luce, il filmato mostrava dapprima un uomo sulla mezz’età uscire dal luogo del reato senza però mostrare chiaramente il volto, Fabio notò stranamente Giorgio perdere la sua normale freddezza e far trasparire dal volto un certo stupore. Poco dopo il filmato mostrava in maniera nitida i due indiziati uscire dalla casa e fermarsi un attimo di fronte all’ascensore chiuso, uno dei due si chinava per terra, entrambi però davano le spalle alla telecamera, per poi rientrare. La telecamera non mostrava neanche il pavimento rendendo difficile capire cosa avessero fatto. “Vostro onore il filmato non dimostra niente, ci sono solo i miei due clienti che si fermano un momento davanti l’ascensore”, disse l’avvocato evidentemente sollevato. “Ha ragione il filmato non dimostra l’implicazione degli imputati nella trappola”, concordò Giorgio, “Per questo chiedo che il filmato sia acquisito come prova d’innocenza per l’accusa di lesioni a pubblico ufficiale”. Fabio era senza parole, perché dargliela subito vinta? Possibile che il presidente credesse nell’innocenza di quei due criminali? Accanto a lui anche Laura sembrava sconvolta.
Jessica senza mostrarsi minimamente turbata accettò la decisione del giudice, “Vostro Onore chiamo a testimoniare, il magistrato Fabio Ndomba”, “Concesso” disse Giorgio.
Fabio si mise vicino al Drone segretario e dopo un breve giuramento era pronto a rispondere alle domande. “Signor Fabio, conferma di aver trovato in possesso degli indiziati delle pillole v?”, chiese Jessica, “Si,  probabilmente rifornisce i circoli dediti ai tornei della morte sulla rete”, soddisfatta della risposta Jessica continuò l’interrogatorio, “Signor Fabio, conferma di aver visto il signor Giovanni distruggere delle pillole v?” chiese Jessica, “Si l’ho visto e l’ha visto anche la mia collega Laura Cenrosi, inoltre è disponibile nel database il video dell’arresto”. Dopo aver visionato il video che dimostrava come era andata la vicenda, Jessica chiese “Vostro Onore chiedo la condanna accelerata” disse Jessica, l’avvocato difensore rimase silenzioso, ormai rassegnato dalla pesantezza delle prove. “Si, indubbiamente le prove sono schiaccianti”, affermò Giorgio, “Filippo Renati ti condanno a 4 anni per possesso di droghe di livello 4, mentre a Giovanni Coltega oltre alla pena per possesso, aggiungo 5 anni per  tentata distruzione prove e resistenza all’arresto”, visibilmente soddisfatto Giorgio indicò il robot a lui vicino, “Sarà il Drone segretario a scegliere la città carcere dove sconterete la pena”. Avrebbero scontato la pena per: droga, resistenza e la tentata distruzione, ciò in parte consolò Fabio anche se rimaneva sempre insoddisfatto, perché erano stati dichiarati innocenti per le lesioni, una mezza vittoria, pensò.
Una volta andato via l’avvocato e scortati verso il luogo di detenzione i due criminali, Giorgio convocò tutti i magistrati.
“Signore e Signori, ho una notizia strepitosa”, diversamente dalla solita calma, Giorgio sembrava eccitato, “Possiamo incriminare l’onorevole Sarmiti”. L’annuncio creò non poco scalpore, molti chiesero cosa avesse scoperto, accavallando le voci e creando confusione, dopo un po’ il Presidente riuscì a calmare la situazione, “La chiave è il video che dimostra l’innocenza per il reato di lesioni, l’uomo che compare prima è l’onorevole!”, la prima a muovere obbiezione fu Jessica, “Però se ricordo bene, si vede di spalle”, “Vero ma a questo possiamo rimediare”, rispose Giorgio sorridente.
Piero sbuffò “Quindi vorresti che modifichi la sequenza in cui si vede l’onorevole Sarmiti uscire dalla porta dell’appartamento, in modo che si veda il viso?”, il Giudice fece cenno di si con la testa, “Uhm si può fare, però voglio essere ben pagato”, i magistrati in coro esplosero in una risata, “Abbiamo un accordo allora” disse Giorgio. “Amiche e amici non vi nego che sarà molto difficile riuscire a processare l’onorevole”, tutti lo guardarono con sguardo pieno di ammirazione, “Però la pillola v è una droga molto odiosa all’opinione pubblica e se diamo questo video a dei media ostili all’onorevole, monteranno un caso enorme! Quando mai ci capiterà un’occasione così ghiotta?” Tra i magistrati l’euforia era alle stelle, il più gioioso sembrava Fabio, l’idea di arrestare un politico lo elettrizzava, unica in mezzo alla gioia generale, Laura sembrava spaesata, confusa.
Da dietro un palazzo i primi raggi del sole spuntarono ad illuminare il quartiere, la notte era finita.

Ps. Ho revisionato anche le parti precedenti per renderle più coerenti e coese, spero che il lavoro finale sia godibile.

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